CONSIGLI PER L'INVASATURA DELL'ELLEBORO


Qual è il periodo migliore per fare un trapianto in vaso?

Il periodo migliore per effettuare l'invasatura sono i mesi di settembre, ottobre, novembre, febbraio, marzo e aprile.

Che vaso devo scegliere per il trapianto?

Si possono usare vasi in plastica (resina) o in cotto. I vasi in plastica sono più leggeri e avendo molti fori non necessitano di materiale drenante da posizionare sul fondo. Il vaso in cotto è da molti preferito per l'aspetto più naturale, è più isolante e fa traspirare meglio le radici. Di contro, è pesante, fragile, e avendo un solo foro di drenaggio necessita di materiale da posizionare sul fondo. Normalmente si protegge il foro principale con dei cocci. Quindi si aggiunge dell'argilla espansa per uno spessore di uno-due centimetri.


Che larghezza e che altezza devono avere i vasi?

La larghezza del vaso deve essere di 4-8 cm. superiore a quella del vaso originario. Se è più piccolo farete fatica a comprimere bene il terriccio attorno al pane di radici. Se troppo grande, il terriccio tratterrà troppa acqua aumentando la possibilità della comparsa di marciumi radicali. Per quanto riguarda l'altezza ci sono delle differenze in base alla specie. Helleborus x hybridus ha delle radici che tendono ad approfondirsi molto, e per questo gradisce dei vasi normali o alti. Le altre specie hanno delle radici più superficiali e possono essere messi in vasi normali. In genere non consigliamo ciotole o balconette anche se l'helleborus niger e alcuni suoi ibridi possono stare bene anche in questi contenitori.


Quale terra devo usare per il rinvaso?

L'elleboro non è una pianta acidofila, per questo evitate di acquistare terriccio per acidofile (azalee, camelie). Potete scegliere un terriccio professionale (es: per gerani o per ciclamini), oppure un terriccio universale (di buona qualità) e alleggerirlo con del materiale drenante tipo  sabbia, agriperlite, pomice.

Devo aggiungere del concime al terreno?

Si! potete scegliere del concime organico o minerale. Tra i concimi organici sono spesso usati: letame pellettato, cornunghia, humus, leonardite. Il dosaggio è indicato sulla confezione del prodotto. Se usate del concime chimico vi consiglio il concime a lenta cessione perché agisce per un tempo più lungo ed è meno rischioso sbagliare il dosaggio.

 


A che altezza devo invasare la pianta?

Prima di iniziare l'operazione di invasatura assicuratevi che il panetto di terra che utilizzerete sia perfettamente bagnato. Per ottenere questo potete immergerlo per qualche minuto in acqua prima di utilizzarlo.

L'operazione di travaso è abbastanza semplice. Apportate sul fondo del vaso del terriccio, preparato in precedenza, in quantità sufficiente per far si che la pianta inserita abbia il colletto uno o due centimetri sotto il bordo superiore. In seguito, continuate ad aggiungere il terriccio lateralmente alla zolla di radici, comprimendolo leggermente. Alla fine di questa operazione, il livello del terreno sarà uno o due centimetri sotto il bordo del vaso e il colletto della pianta risulterà a filo del terreno. Se interrate il colletto della pianta in profondità, l'elleboro farà fatica a fiorire. Terminata l'invasatura le piante devono essere abbondantemente annaffiate.


Come e quando devo bagnare una pianta invasata?

Nelle invasature tradizionali il livello del terreno si troverà sotto il margine del vaso. Questa caratteristica vi aiuterà per le annaffiature dall'alto, perché si potrà accumulare una certa quantità di acqua, che verrà riassorbita lentamente dal terreno. Un'altra tecnica adottata è quella dell'annaffiatura dal basso, fatta con l'ausilio del sottovaso. In questo caso, l'acqua viene aggiunta riempiendolo completamente. Dopo dieci-venti minuti l'acqua non assorbita viene eliminata. E' importante che la pianta non rimanga per molto tempo con la base immersa nell'acqua per evitare ristagni e conseguenti marciumi.

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