Elleboro vero o falso?
Il vero e il falso elleboro incontrati per caso
Durante questo mese di agosto io e Anna abbiamo deciso di percorrere alcuni sentieri sulle nostre montagne lariane dove ci capita spesso di osservare diverse specie di ellebori spontanei: H. niger, H. foetidus e H. viridis.
Ma questa volta la novità ci ha colto impreparati. Mai ci saremo aspettati di incontrare contemporaneamente, fianco a fianco, l’elleboro vero e l’elleboro falso.
Ebbene si! … Avete capito bene…. Esiste anche una pianta che in passato veniva chiamata Elleboro ma che non ha alcuna affinità botanica con i nostri amati ellebori “veri”. Questi “falsi” ellebori sono chiamati Veratrum album, se il fiore è chiaro, e Veratrum nigrum se, come nel nostro caso, sono viola scuro.
Foglie grandi simili alle genziane, alto sino a 150 cm quando è in fioritura (giugno-luglio). Quindi, niente di più diverso dal nostro Helleborus niger: basso, con foglie divise, e fioritura invernale. Eppure nei vecchi erbari l’attuale Veratrum veniva chiamato Elleboro, denominazione che ora è considerato un sinonimo. Il motivo di questo equivoco non si saprà mai, ma di sicuro ha reso arduo il lavoro di molti ricercatori interessati alla storia dell’elleboro. Nessuno è riuscito a scoprire se la parola “Elleboro” riportata su un testo o una “Prescrizione medicamentosa” si riferiva all’attuale Helleborus o a Veratrum. Certo dai vecchi scritti si intuisce che qualcosa non funzionava. Alcune disfunzioni venivano curate con l’Elleboro, ma stranamente ad alcuni “guaritori” morivano sempre i “pazienti” e ad altri no. Oggi sappiamo che quelli che usavano il Veratrum pensando che fosse elleboro erano, in realtà, degli inconsapevoli assassini. Il Veratrum, infatti, è altamente velenoso. Ci tengo a ricordarvi che sia il Veratrum che l’Elleboro non hanno attualmente alcun uso curativo e non vanno ingeriti.
In Italia non viene usato nel giardino, mentre in Inghilterra ha una certa diffusione anche se gode di una serie di valutazioni alquanto negative. Ecco cosa dice Vita Sackville-West su “Il Libro Illustrato del Giardino”: Il Veratrum lancia verso l’alto uno stelo dall’aspetto estremamente sinistro, alto da un metro a un metro e mezzo, fittamente ricoperto da una miriade di minuscoli fiori quasi neri, come se uno sciame di api o formiche volanti si fosse posato su di esso. Nessuno potrebbe definirlo bello, ma si rivela interessante e possiede un fascino in qualche modo perverso.” “Raccomandabile per un insolito, tenebroso, mortale angolo del giardino. Mortale per due motivi, poiché la radice di Veratrum nigrum è velenosa”.
Se volete incontrarli…… sentiero n.7, con partenza dalle fonti di Gajum e arrivo alla cima del Monte Cornizzolo. Lungo questo tragitto, impegnativo, ma fresco e tutto nel sottobosco, potrete vedere l’Helleborus niger accompagnato da Cyclamen purpurascens (ciclamino di montagna profumato), Convallaria majalis (mughetto), Hepatica nobilis e ovviamente Veratrum nigrum.
Buone escursioni !